L'intolleranza al lattosio è una forma di intolleranza molto comune, circa una persona su due potrebbe soffrirne. Ma deve essere considerata un sintomo e non una malattia. In alcuni casi può essere però la "spia" di altre patologie.Vediamo che cos'è e come si possono distinguere la varie forme.
CHE COS’E’ L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO?
E’ dovuta alla diminuzione della capacità dell’organismo umano di digerire il lattosio, uno zucchero presente solo ed esclusivamente nel latte materno. A seconda dell’etnia le persone interessate sono circa il 70% nel mondo. In Italia è più diffuso al Sud e le percentuali variano dal 40% al 70%.
PERCHE’ AVVIENE?
La digestione del lattosio avviene grazie ad un’enzima chiamato lattasi presente nella mucosa intestinale. Esso è presente in elevate concentrazioni alla nascita, per poi diminuire dopo il 6° mese di vita, ossia dopo lo svezzamento. Quindi la sua attività resta alta fino a quando il bambino rimane legato al latte materno quale alimento necessario alla sua sopravvivenza.
QUINDI E’ UN’ EVENTO FISIOLOGICO?
Si. Se pensiamo al regno animale, nessun animale adulto si alimenta con il latte materno dopo lo svezzamento! Alimentarsi da adulti con il latte (di altri animali) è un’abitudine abbastanza recente nella storia umana: i nostri antenati non lo facevano!
QUALI SONO I SINTOMI?
I sintomi variano da persona a persona in quanto la percentuale di disattivazione dell’enzima varia da individuo a individuo. Inoltre l’entità dei sintomi è dipendente dalla quantità di lattosio assunta (dose-dipendente). Si va dai dolori addominali, al meteorismo, gonfiore addominale fino alla diarrea non appena si beve del latte.
QUINDI SE SONO INTOLLERANTE POSSO ANCORA ASSUMERE ALIMENTI CONTENENTI LATTOSIO?
Dal momento che varia da individuo a individuo, occorre stabilire la “dose minima” di lattosio nella giornata che non comporta disturbi. I prodotti caseari freschi (latte, ricotta ecc.) contengono più lattosio di quelli stagionati (parmigiano ecc.).
PERCHE’ ALCUNI INDIVIDUI NON HANNO ALCUN PROBLEMA A DIGERIRE IL LATTE?
I motivi possono essere principalmente due. Il primo è legato alla variabilità individuale, come esposto prima. Il secondo è dovuto alla presenza di una “variante genetica” dell’enzima: negli individui che ce l’hanno la lattasi è funzionale per tutta la vita. Nei paesi scandinavi circa il 95% delle persone ha questa variante, in Italia è invece una percentuale più bassa, circa il 30%.
COME AVVIENE LA DIAGNOSI?
Si effettua il breath test al lattosio (test del respiro). Un’esame non invasivo, che si può effettuare a partire dai 6 anni di età, nei centri ospedalieri e nei centri privati.
CI SONO ALTRE CAUSE PER CUI SI E’ INTOLLERANTI AL LATTOSIO?
Si e si chiama “deficit secondario di lattasi”. E’ causato da patologie che causano lesioni intestinali in grado di distruggere l’enzima (esempio celiachia, virus intestinali ecc.). Curata la patologia, l’enzima torna funzionale. In questo caso il breath test al lattosio è comunque positivo!
COME SI FA A DISTINGUERE SE L’INTOLLERANZA E’ PRIMARIA O SECONDARIA?
Questo può essere stabilito attraverso un test genetico. Attraverso un semplice tampone buccale, assolutamente indolore, in quanto ottenuto strofinando un cotton fioc sulla mucosa interna della guancia, è possibile dopo analisi genetica, stabilire quale variante dell’enzima abbiamo. E’ inoltre l’unico test che si può effettuare sui bambini minori di 6 anni, per i quali non è possibile effettuare il breath test.
E’ POSSIBILE EFFETTUARE IL TEST GENETICO PRESSO IL MIO STUDIO
CHE COS’E’ L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO?
E’ dovuta alla diminuzione della capacità dell’organismo umano di digerire il lattosio, uno zucchero presente solo ed esclusivamente nel latte materno. A seconda dell’etnia le persone interessate sono circa il 70% nel mondo. In Italia è più diffuso al Sud e le percentuali variano dal 40% al 70%.
PERCHE’ AVVIENE?
La digestione del lattosio avviene grazie ad un’enzima chiamato lattasi presente nella mucosa intestinale. Esso è presente in elevate concentrazioni alla nascita, per poi diminuire dopo il 6° mese di vita, ossia dopo lo svezzamento. Quindi la sua attività resta alta fino a quando il bambino rimane legato al latte materno quale alimento necessario alla sua sopravvivenza.
QUINDI E’ UN’ EVENTO FISIOLOGICO?
Si. Se pensiamo al regno animale, nessun animale adulto si alimenta con il latte materno dopo lo svezzamento! Alimentarsi da adulti con il latte (di altri animali) è un’abitudine abbastanza recente nella storia umana: i nostri antenati non lo facevano!
QUALI SONO I SINTOMI?
I sintomi variano da persona a persona in quanto la percentuale di disattivazione dell’enzima varia da individuo a individuo. Inoltre l’entità dei sintomi è dipendente dalla quantità di lattosio assunta (dose-dipendente). Si va dai dolori addominali, al meteorismo, gonfiore addominale fino alla diarrea non appena si beve del latte.
QUINDI SE SONO INTOLLERANTE POSSO ANCORA ASSUMERE ALIMENTI CONTENENTI LATTOSIO?
Dal momento che varia da individuo a individuo, occorre stabilire la “dose minima” di lattosio nella giornata che non comporta disturbi. I prodotti caseari freschi (latte, ricotta ecc.) contengono più lattosio di quelli stagionati (parmigiano ecc.).
PERCHE’ ALCUNI INDIVIDUI NON HANNO ALCUN PROBLEMA A DIGERIRE IL LATTE?
I motivi possono essere principalmente due. Il primo è legato alla variabilità individuale, come esposto prima. Il secondo è dovuto alla presenza di una “variante genetica” dell’enzima: negli individui che ce l’hanno la lattasi è funzionale per tutta la vita. Nei paesi scandinavi circa il 95% delle persone ha questa variante, in Italia è invece una percentuale più bassa, circa il 30%.
COME AVVIENE LA DIAGNOSI?
Si effettua il breath test al lattosio (test del respiro). Un’esame non invasivo, che si può effettuare a partire dai 6 anni di età, nei centri ospedalieri e nei centri privati.
CI SONO ALTRE CAUSE PER CUI SI E’ INTOLLERANTI AL LATTOSIO?
Si e si chiama “deficit secondario di lattasi”. E’ causato da patologie che causano lesioni intestinali in grado di distruggere l’enzima (esempio celiachia, virus intestinali ecc.). Curata la patologia, l’enzima torna funzionale. In questo caso il breath test al lattosio è comunque positivo!
COME SI FA A DISTINGUERE SE L’INTOLLERANZA E’ PRIMARIA O SECONDARIA?
Questo può essere stabilito attraverso un test genetico. Attraverso un semplice tampone buccale, assolutamente indolore, in quanto ottenuto strofinando un cotton fioc sulla mucosa interna della guancia, è possibile dopo analisi genetica, stabilire quale variante dell’enzima abbiamo. E’ inoltre l’unico test che si può effettuare sui bambini minori di 6 anni, per i quali non è possibile effettuare il breath test.
E’ POSSIBILE EFFETTUARE IL TEST GENETICO PRESSO IL MIO STUDIO